Il Coordinamento dei Centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna prende parola sul tentato femicidio di Bologna
Ha una prognosi di oltre 25 giorni ma dovrebbe e deve sopravvivere la donna che nella giornata di sabato è stata vittima di un tentato femicidio, a Bologna. Come coordinamento dei Centri antiviolenza le esprimiamo la nostra vicinanza, ben consapevoli che non si può parlare di tragedia scampata ma piuttosto di sopravvivenza.
Sono molte le donne uccise ogni anno dalla violenza patriarcale. Fortunatamente le donne che riescono a sopravvivere a questa violenza sono molte di più. Combattiamo quotidianamente insieme alle donne che si rivolgono ai Centri per il cambiamento di un mondo che non ci rispetta, uccide, violenta e molesta ancora e ancora. Sappiamo quanto sia difficile sopravvivere, fisicamente, psicologicamente ed emotivamente alla violenza sessista; è per questo che lottiamo, perché le donne non debbano più sentirsi della “sopravvissute” ma possano vivere liberamente.
Da anni ci battiamo contro la violenza sulle donne; per l'autodeterminazione e la libertà delle donne; contro quel patriarcato che attanaglia con le sue radici la nostra società e si manifesta in ogni ambito agendo con arroganza nelle relazioni, nel lavoro, nella politica.. ..
La guerra è la faccia più spregevole di questo patriarcato; l'espressione più evidente e tragica di uomini arroganti, meschini, violenti, privi di empatia che si nutrono del proprio edonismo e della propria tracotanza calpestando diritti e vite umane; non gliene frega proprio nulla; non si fermano davanti a niente;
il loro verbo è POSSEDERE
quello che voglio me lo/la prendo! Lo/la sottometto! Lo/la violento! Lo/la massacro
e se si ribella e reagisce: lo/la distruggo per sempre!
Dalle "segrete stanze" di un appartamento, al "trono di un impero"non cambia.
Sono passati due anni da quando noi, donne del Centro antiviolenza di Piacenza, abbiamo detto a gran voce
NOI CI SIAMO !
nonostante la paura e la sofferenza ; era il Novembre 2020!
Oggi, in un altrettanto momento buio e tragico della nostra storia,
possiamo soltanto di nuovo renderci disponibili per tutte le donne ucraine e non, che la nostra comunità sta accogliendo con generosità.
NOI CI SIAMO!
Donne per le donne che mettono a disposizione la propria sede e tempo volontario per ascoltare, condividere, creare alleanza, comprendere i bisogni e provare a recare sostegno.
NOI CI SIAMO!
CENTRO ANTIVIOLENZA TELEFONO ROSA PIACENZA
ASS.NE "LA CITTA' DELLE DONNE O.D.V"
0523.334833
Le Operatrici sono presenti dalle 9,30 alle 17,30 ma è sempre attiva la segreteria telefonica alla quale si può lasciare un numero di telefono di riferimento per essere richiamate al più presto e fissare un incontro!!
Le organizzazioni delle donne ucraine stanno chiedendo sostegno.
Dall’inizio della guerra, oltre a continuare a garantire le attività che offrono alle donne,
si sono mobilitate per sostenerle e affiancarle nella loro condizione di sfollate e profughe.
D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza ha scelto di contribuire concretamente alle attività delle tre organizzazioni ucraine socie della rete europea delle organizzazioni antiviolenza WAVE Women Against Violence Europe Network :
la corrispondenza di intenti, approccio e visione, insieme alla garanzia della loro integrità, ci dà la certezza che i fondi saranno utilizzati al meglio.
Attraverso il nostro FONDO SOSTEGNO UCRAINA, chiederemo l’appoggio dei nostri partner e di tutte le persone che vogliono dare un contributo concreto alla resistenza contro l’ennesima guerra voluta da pochi potenti a danno dei popoli.
La campagna sarà accompagnata dagli hashtag: #withukrainianwomen #conledonneucraine
Un otto marzo inaspettato, dunque, che impone riflessioni e pensieri che possano aiutarci a costruire dialogo e pace, a partire dai principi di autodeterminazione, rispetto per la costruzione di nuovi equilibri finanziari ed economici che mettano al bando l’uso delle armi, che non alimentino le industrie belliche, della morte.
Non ci sono diritti per le donne e per nessuno nella violenza, nella brutalità della guerra.
“Il nostro otto marzo è dedicato alle popolazioni in guerra: sosteniamo le nostre amiche e compagne delle organizzazioni ucraine appartenenti alla nostra Rete europea WAVE. Stanno continuando ad assicurare il loro sostegno alle donne attraverso ogni azione possibile per garantire loro la sopravvivenza e la costruzione della pace. Siamo al loro fianco e con il supporto di WAVE abbiamo avviato una raccolta fondi e l’offerta piena di disponibilità ad ogni altra utile azione” dichiara la Presidente di D.i.Re Antonella Veltri https://www.direcontrolaviolenza.it/.
“Viviamo oggi un tempo di guerra che non ci saremmo mai aspettate di attraversare, colte da un profondo senso di impotenza davanti ai signori della guerra che agiscono il potere della violenza cancellando dialogo, parole, relazioni, seminando morti e distruzione. Siamo anche vicine al movimento femminista russo che sta lottando in queste ore per la libertà di tutte e tutti. Per questo il nostro 8 marzo è dedicato ai popoli in guerra” – conclude Veltri.
“Questi sono tempi difficili e di nuove sfide. Il conflitto Russia-Ucraina aumenterà la probabilità di violenza sulle donne e le ragazze sia nel breve che nel medio termine. Tuttavia, non siamo impotenti. Il nostro network ha una lunga storia di solidarietà e sostegno, e quindi siamo già a fianco dell’impegno ora ancora più forte delle nostre sorelle ucraine che continuano, nonostante tutto, a sostenere le donne e le ragazze in pericolo a causa di questo conflitto” dichiara Marcella Pirrone, Presidente WAVE.
Le donazioni potranno essere erogate tramite bonifico alle coordinate
Intestazione: ASSOCIAZIONE DONNE IN RETE CONTRO LA VIOLENZA
Via della Lungara 19, 00165 Roma - BCC Banca di Credito Cooperativo di Roma
IBAN: IT 65 X 08327 03239 00000000 2299 – CAUSALE: SOSTEGNO UCRAINA
BIC code: ROMAITRRXXX
O sul sito https://www.
Il sesso senza consenso è stupro
Comunicato stampa
Sabato 19 febbraio 2022 alle ore 10 da piazza del Popolo a Ravenna in corteo fino al Palazzo di Giustizia
manifestiamo la nostra indignazione per l’assoluzione di due uomini, accusati di stupro.
Ancora una volta la giustizia non crede alle donne che denunciano la violenza subita, definendola un fatto che non “costituisce reato”.
Le azioni degli uomini che commettono violenza vengono giustificate per un retaggio patriarcale radicato nella nostra società che responsabilizza le donne per le violenze che hanno subito.
Nessuna attenuante può giustificare rapporti sessuali, in cui le parti non esprimono consapevolmente la propria volontà.
Angela Romanin è stata una storica socia e attivista della Casa delle donne, con cui ha lavorato dal 1993.
È stata una delle voci più autorevoli nella lotta e nelle strategie per combattere la violenza contro le donne, attiva in ambito nazionale e internazionale, partecipando – tra le altre cose – al lavoro della rete nazionale D.i.Re Donne in Rete contro la violenza e del Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia Romagna, di cui era presidente al momento della sua scomparsa.
Un anno fa, come Coordinamento dei Centri Antiviolenza, salutavamo Angela con le parole corali delle tante attiviste ed operatrici che con lei avevano condiviso una parte di questo lungo percorso, in un ricordo che si concludeva con queste parole:
“sulle strade che hanno intrecciato le nostre vite e la nostra sorellanza continueremo a sentirla con noi”.