CONTRO LA GUERRA E IL SESSISMO: UN 8 MARZO DI LOTTA
In occasione dell’8 marzo il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna diffonde i dati sugli accessi ai centri relativi al 2021
Questo otto marzo non abbiamo voglia di festeggiare, la guerra in Ucraina ci addolora.
La guerra è un danno per tutti, ma a pagarne il prezzo più alto sono sempre i civili e tra loro, le donne ed i bambini.
Oltre a ciò, la guerra azzera i percorsi di fuoriuscita dalla violenza di genere.
Già nel 2020 Amnesty International segnalava un aumento significativo della violenza sulle donne, nelle zone dell’Ucraina maggiormente colpite dal conflitto con la Russia ed in particolare nei territori di Donetsk e Luhansk.
Sul fronte interno, siamo deluse dalle politiche di genere del PNRR.
Non possiamo che condividere le parole di Linda Laura Sabbadini, Direttrice centrale di ISTAT, secondo la quale la parità di genere nel PNRR è un tema “residuale”, che non chiuderà il gap occupazionale e sociale tra uomini e donne, “rischiando così di trasformarsi nell’ennesima occasione persa lungo la strada della parità”.
Con il lavoro, le donne acquistano autonomia e libertà.