Il 2 aprile inizierà in Commissione Giustizia al Senato la discussione del Ddl Pillon.
D.i.Re-Donne in rete contro la violenza, il movimento femminista Non Una di Meno, laCasa internazionale delle donne, ARCI, UDI-Unione donne in Italia e Rebel Networkchiamano alla mobilitazione tutte le persone che sono state al nostro fianco in questi mesi, da quando sono stati lanciati la petizione per chiedere il ritiro del Ddl - che ha raccolto già oltre 170.000 firme - e lo stato di agitazione permanente.
Dal 10 Novembre scorso l'opposizione al Ddl Pillon ha preso forma con tantissime iniziative territoriali e nazionali, momenti di approfondimento, discussione e di piazza.
La grande manifestazione nazionale del 24 novembre e lo sciopero dell'8 marzo - che ha visto mobilitarsi oltre 50 città italiane - hanno posto con forza al centro della propria battaglia politica la richiesta del ritiro immediato del disegno di legge. Non ci sono emendamenti possibili a un disegno di legge misogino e violento.
Dopo un ciclo di audizioni in cui gli elementi critici del Ddl sono stati ampiamente denunciati da decine di esperte/i e organizzazioni, e nonostante la contrarietà espressa nelle tante manifestazioni pubbliche del movimento femminista, ora si vuole rapidamente portare all’approvazione un disegno di legge che stravolgerà il diritto di famiglia, vendicativo nei confronti delle donne e che stabilisce procedure che espongono donne e minori vittime di violenza a enormi rischi in caso di separazione.
Non ci stiamo!
Come a Verona, dove saremo per contestare una kermesse oscurantista e sessista che vede la partecipazione degli esponenti leghisti del Governo, così a Roma dal 2 aprile – appuntamento alle 12 a piazza delle Cinque Lune - torneremo a ribadire il nostro NO al Ddl Pillon e agli altri disegni di legge collegati.
Hai mai subito molestie per strada? Hai ricevuto un messaggio squallido su un’app di appuntamenti? Un collega ha fatto un commento fuori luogo sul tuo aspetto?
NON SEI SOLA
Grazie al movimento #MeToo, è sufficiente accedere a Twitter o Facebook per vedere quante donne sono vittime di molestie sessuali.
Sia di persona che online, in un modo o nell’altro, le donne di tutto il mondo si sono trovate in questo genere di situazione. E con tutti i nuovi modi in cui Internet ha aperto le vie di comunicazione, le molestie online sono più diffuse che mai.
Accedi all'articolo completo tramite il link sottostante, potrai trovare svariate informazioni sulla sicurezza on-line
https://it.vpnmentor.com/blog/una-guida-per-permettere-alle-donne-di-essere-online-in-sicurezza/
E' attiva da oggi l'Applicazione per smartphone gratuita di D.i.Re per dare un sostegno immediato ed efficace alle donne che subiscono violenza.
Realizzata grazie al contributo di Eau Thermale Avène, l'APP fornisce immediatamente informazioni utili e riferimenti per entrare in contatto con il Centro Antiviolenza più vicino.
Per installare Adobe Reader cliccare sull'icona sottostante:
ALLEGATO 1: ESTRATTO BANCARIO 2016 - Pagine 2 - 192 KB
ALLEGATO 2: ESTRATTO CONTO 2015 - Pagina singola - 308 KB
ALLEGATO 3: RIPARTO FONDI - Pagine 13 - 331 KB
ALLEGATO 4: SOLLECTI - Pagine 2 - 182 KB
ALLEGATO 5: CONVERSAZIONE MAIL STUDIO COMMERCIALISTA - Pagina singola - 81 KB
ALLEGATO 6: LETTERA 6 Maggio 2016 - Pagina singola - 233 KB
ALLEGATO 7: Per S.O.S. TENERCI - Pagina singola - 280 KB
Benefit Cosmetics nasce a San Francisco come azienda di prodotti cosmetici. Acquisita nel 1999 dal gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy), dal 2008 è venduta anche in Italia in esclusiva nelle profumerie della prestigiosa catena francese Sephora.
In oltre 60 negozi Sephora, vi sono i Brow Bar di Benefit Cosmetics, che sono letteralmente “bar per sopracciglia”; spazi dedicati in cui estetiste professioniste consigliano alle clienti la forma, la struttura e il colore di sopracciglia più adatto al loro viso.
Nel 2015 le fondatrici Jean & Jane Ford hanno deciso di lanciare il progetto “Bold is Beautiful” un programma di charity volto a ringraziare le donne per il sostegno ricevuto in tutti questi anni aiutando quelle in difficoltà ad essere determinate, a credere in loro stesse e a realizzare i propri sogni.
Nel programma sono coinvolti ben 17 paesi, 34 associazioni e finora sono stati donati 5 milioni di dollari ad associazioni legate al mondo femminile.
Quest’anno anche l’Italia è coinvolta nel progetto: per tutto il mese di maggio, sarà attivo il progetto Bold is Beautiful che prevede una raccolta fondi che saranno devoluti all'associazione D.I.Re e all'Associazione "Mamme a scuola" di Milano.
I negozi Sephora sono oltre 60 distribuiti su tutto il territorio nazionale e in ognuno è presente un Brow Bar di Benefit Cosmetics.
I Brow Bar sono letteralmente dei "bar per sopracciglia", ovvero spazi dedicati nei quali delle estetiste professioniste consigliano alle clienti lo stile di sopracciglia più adatto al loro viso.
Nello stesso periodo verrà diffuso nei punti vendita Sephora un volantino, appositamente preparato da D.i.Re, con l'elenco delle associazione che aderiscono alla Rete D.i.Re, la città di appartenza e i contatti telefonici di ognuna.
Trovate l'elenco dei punti vendita Benefit Cosmetics a questo link.
Il ricavato della donazione sarà impiegato per realizzare dei progetti concordati con il donatore, ma comunque volti a sostenere le attività dei Centri antiviolenza della Rete D.i.Re e delle donne che si rivolgono a noi.
È successo ancora. Due donne sono state uccise violentemente in Emilia-Romagna. Ana Maria Stativa, 30 anni, è stata trovata morta a Bologna, lo scorso sabato. La donna si prostituiva ed è stata uccisa da Francesco Serra, 55 anni, suo cliente. Ancora non si conosce l’identità della donna trovata morta nel porto di Rimini. Stando agli ultimi accertamenti, non si tratterebbe di Xing Lei Li, 36 anni, scomparsa durante una crociera, prima ipotesi su cui ha lavorato la Polizia.
Se si dovesse appurare che anche la morte della donna ritrovata a Rimini è riconducibile a un uomo e a una storia di violenza, si tratterebbe del secondo e del terzo femicidio in regione del 2017. Nel 2016, i femicidi erano stati 11, a cui si aggiungono 4 tentati femicidi. I termini ‘femminicidio’ e ‘femicidio’ vengono usati, lo ribadiamo, non per sottolineare il sesso della vittima (una donna) ma la causa della violenza che ha portato alla sua morte: un rapporto asimmetrico che vede la donna sottomessa all’uomo. Entrambi i termini sono espressione del diseguale potere tra uomini e donne, che porta i primi a esercitare violenza sulle seconde.
Lo sciopero globale delle donne dell’8 Marzo scorso ha dimostrato che il movimento delle donne è vivo e vitale nel nostro paese e tante e importanti sono state le richieste avanzate per garantire alle donne una vita libera dalla violenza: fondi ai centri antiviolenza e riconoscimento della loro fondamentale identità di spazi laici e autonomi di donne, realtà politiche e non meri “servizi assistenziali”. Le donne che subiscono violenza, che siano cittadine o straniere presenti in Italia, devono poter avere un rapido accesso alla giustizia, secondo quanto stabilito dalla Convenzione di Istanbul. Essenziale resta la prevenzione, che implica un profondo lavoro sul piano culturale e sociale.