Per installare Adobe Reader cliccare sull'icona sottostante:
ALLEGATO 1: ESTRATTO BANCARIO 2016 - Pagine 2 - 192 KB
ALLEGATO 2: ESTRATTO CONTO 2015 - Pagina singola - 308 KB
ALLEGATO 3: RIPARTO FONDI - Pagine 13 - 331 KB
ALLEGATO 4: SOLLECTI - Pagine 2 - 182 KB
ALLEGATO 5: CONVERSAZIONE MAIL STUDIO COMMERCIALISTA - Pagina singola - 81 KB
ALLEGATO 6: LETTERA 6 Maggio 2016 - Pagina singola - 233 KB
ALLEGATO 7: Per S.O.S. TENERCI - Pagina singola - 280 KB
Benefit Cosmetics nasce a San Francisco come azienda di prodotti cosmetici. Acquisita nel 1999 dal gruppo LVMH (Louis Vuitton Moet Hennessy), dal 2008 è venduta anche in Italia in esclusiva nelle profumerie della prestigiosa catena francese Sephora.
In oltre 60 negozi Sephora, vi sono i Brow Bar di Benefit Cosmetics, che sono letteralmente “bar per sopracciglia”; spazi dedicati in cui estetiste professioniste consigliano alle clienti la forma, la struttura e il colore di sopracciglia più adatto al loro viso.
Nel 2015 le fondatrici Jean & Jane Ford hanno deciso di lanciare il progetto “Bold is Beautiful” un programma di charity volto a ringraziare le donne per il sostegno ricevuto in tutti questi anni aiutando quelle in difficoltà ad essere determinate, a credere in loro stesse e a realizzare i propri sogni.
Nel programma sono coinvolti ben 17 paesi, 34 associazioni e finora sono stati donati 5 milioni di dollari ad associazioni legate al mondo femminile.
Quest’anno anche l’Italia è coinvolta nel progetto: per tutto il mese di maggio, sarà attivo il progetto Bold is Beautiful che prevede una raccolta fondi che saranno devoluti all'associazione D.I.Re e all'Associazione "Mamme a scuola" di Milano.
I negozi Sephora sono oltre 60 distribuiti su tutto il territorio nazionale e in ognuno è presente un Brow Bar di Benefit Cosmetics.
I Brow Bar sono letteralmente dei "bar per sopracciglia", ovvero spazi dedicati nei quali delle estetiste professioniste consigliano alle clienti lo stile di sopracciglia più adatto al loro viso.
Nello stesso periodo verrà diffuso nei punti vendita Sephora un volantino, appositamente preparato da D.i.Re, con l'elenco delle associazione che aderiscono alla Rete D.i.Re, la città di appartenza e i contatti telefonici di ognuna.
Trovate l'elenco dei punti vendita Benefit Cosmetics a questo link.
Il ricavato della donazione sarà impiegato per realizzare dei progetti concordati con il donatore, ma comunque volti a sostenere le attività dei Centri antiviolenza della Rete D.i.Re e delle donne che si rivolgono a noi.
È successo ancora. Due donne sono state uccise violentemente in Emilia-Romagna. Ana Maria Stativa, 30 anni, è stata trovata morta a Bologna, lo scorso sabato. La donna si prostituiva ed è stata uccisa da Francesco Serra, 55 anni, suo cliente. Ancora non si conosce l’identità della donna trovata morta nel porto di Rimini. Stando agli ultimi accertamenti, non si tratterebbe di Xing Lei Li, 36 anni, scomparsa durante una crociera, prima ipotesi su cui ha lavorato la Polizia.
Se si dovesse appurare che anche la morte della donna ritrovata a Rimini è riconducibile a un uomo e a una storia di violenza, si tratterebbe del secondo e del terzo femicidio in regione del 2017. Nel 2016, i femicidi erano stati 11, a cui si aggiungono 4 tentati femicidi. I termini ‘femminicidio’ e ‘femicidio’ vengono usati, lo ribadiamo, non per sottolineare il sesso della vittima (una donna) ma la causa della violenza che ha portato alla sua morte: un rapporto asimmetrico che vede la donna sottomessa all’uomo. Entrambi i termini sono espressione del diseguale potere tra uomini e donne, che porta i primi a esercitare violenza sulle seconde.
Lo sciopero globale delle donne dell’8 Marzo scorso ha dimostrato che il movimento delle donne è vivo e vitale nel nostro paese e tante e importanti sono state le richieste avanzate per garantire alle donne una vita libera dalla violenza: fondi ai centri antiviolenza e riconoscimento della loro fondamentale identità di spazi laici e autonomi di donne, realtà politiche e non meri “servizi assistenziali”. Le donne che subiscono violenza, che siano cittadine o straniere presenti in Italia, devono poter avere un rapido accesso alla giustizia, secondo quanto stabilito dalla Convenzione di Istanbul. Essenziale resta la prevenzione, che implica un profondo lavoro sul piano culturale e sociale.
E’ dedicato alle donne che subiscono violenza l’impegno sociale di Conad nella ricorrenza dell’8 marzo. Un impegno a cui assicura continuità sostenendo per il terzo anno consecutivo l’associazione D.i.Re – Donne in rete contro la violenza e i suoi centri antiviolenza presenti su tutto il territorio nazionale.
Per tutto il mese di marzo è possibile aiutare l’associazione acquistando nei punti di vendita Conad uno o più braccialetti della linea “dedicata” firmata Keep Me Jewels. Cinque i soggetti in materiali di tendenza, chiusura in metallo, privi di nichel, realizzati a livello artigianale in Italia. Ogni braccialetto è personalizzato con una frase rivolta alle donne presente all’interno del cinturino.
L’iniziativa ha un duplice scopo: da una parte fornire un aiuto concreto alle donne che lottano per uscire dalla più terribile delle prigionie, quella della violenza – spesso domestica – di compagni e mariti e, dall’altra, dare vita ad una forma di sostegno che non sia solo delle donne ad altre donne. Per vincere quella che è una piaga endemica dell’Italia anche attraverso i maschi.
A questo link trovate anche l'intervento di Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad.
Ad appena un mese dai femicidi di Gabriela Altamirano e Kelly, un’altra morte causata dalla violenza maschile scuote Parma. Arianna Rivara, 43 anni, è stata uccisa l’altra notte dall’ex compagno Paolo Cocconi, 50 anni, che poi si è tolto la vita.
Quello di Arianna Rivara è il primo femicidio in regione del 2017. Nel 2016, i femicidi erano stati 11, a cui si aggiungono 4 tentati femicidi. Un numero, quello dei femicidi, purtroppo destinato a ripetersi; un dato che, lo ribadiamo, rimane sottostimato, poiché raccoglie solo i casi che ottengono attenzione mediatica e finiscono sulla stampa. In Italia non c’è infatti un osservatorio nazionale ufficiale sui femicidi come in Francia e in Spagna, e i dati a nostra disposizione sono raccolti laboriosamente dalle organizzazioni che lavorano sulla violenza contro le donne, come la Casa delle donne per non subire violenza Onlus di Bologna, che elabora il conteggio estraendo i dati attraverso una meticolosa ricerca sulla stampa.