DONNE E DIRITTI SOTTO ATTACCO IN EMILIA-ROMAGNA
Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna denuncia gli episodi di violenza contro le donne e le iniziative oscurantiste degli ultimi giorni
Cosa significa essere donna nel 2019 in Italia, in una regione ricca e per molti aspetti “avanzata” come l’Emilia-Romagna? Accade di venire uccise dalla violenza maschile. Succede qualche giorno fa a Modena, a Benedita Dan, 40 anni. Fermato per l’omicidio Leopoldo Scalici, 41 anni, che avrebbe aggredito la donna in seguito a un rapporto sessuale, “dopo una discussione sulla prestazione”, riferiscono i giornali. Si aggiunge la notizia di un tentato femicidio a Sasso Marconi, dove un uomo di 49 anni ha accoltellato l’ex moglie.
Accade di venire trascinate in un casolare abbandonato di via Zanardi, a Bologna, e di rischiare di essere stuprate. È successo lo scorso sabato a una ragazza di 25 anni, che ha evitato la violenza sessuale grazie a un amico che ha chiamato il 113.
Il 2 aprile inizierà in Commissione Giustizia al Senato la discussione del Ddl Pillon.
D.i.Re-Donne in rete contro la violenza, il movimento femminista Non Una di Meno, laCasa internazionale delle donne, ARCI, UDI-Unione donne in Italia e Rebel Networkchiamano alla mobilitazione tutte le persone che sono state al nostro fianco in questi mesi, da quando sono stati lanciati la petizione per chiedere il ritiro del Ddl - che ha raccolto già oltre 170.000 firme - e lo stato di agitazione permanente.
Dal 10 Novembre scorso l'opposizione al Ddl Pillon ha preso forma con tantissime iniziative territoriali e nazionali, momenti di approfondimento, discussione e di piazza.
La grande manifestazione nazionale del 24 novembre e lo sciopero dell'8 marzo - che ha visto mobilitarsi oltre 50 città italiane - hanno posto con forza al centro della propria battaglia politica la richiesta del ritiro immediato del disegno di legge. Non ci sono emendamenti possibili a un disegno di legge misogino e violento.
Dopo un ciclo di audizioni in cui gli elementi critici del Ddl sono stati ampiamente denunciati da decine di esperte/i e organizzazioni, e nonostante la contrarietà espressa nelle tante manifestazioni pubbliche del movimento femminista, ora si vuole rapidamente portare all’approvazione un disegno di legge che stravolgerà il diritto di famiglia, vendicativo nei confronti delle donne e che stabilisce procedure che espongono donne e minori vittime di violenza a enormi rischi in caso di separazione.
Non ci stiamo!
Come a Verona, dove saremo per contestare una kermesse oscurantista e sessista che vede la partecipazione degli esponenti leghisti del Governo, così a Roma dal 2 aprile – appuntamento alle 12 a piazza delle Cinque Lune - torneremo a ribadire il nostro NO al Ddl Pillon e agli altri disegni di legge collegati.
Hai mai subito molestie per strada? Hai ricevuto un messaggio squallido su un’app di appuntamenti? Un collega ha fatto un commento fuori luogo sul tuo aspetto?
NON SEI SOLA
Grazie al movimento #MeToo, è sufficiente accedere a Twitter o Facebook per vedere quante donne sono vittime di molestie sessuali.
Sia di persona che online, in un modo o nell’altro, le donne di tutto il mondo si sono trovate in questo genere di situazione. E con tutti i nuovi modi in cui Internet ha aperto le vie di comunicazione, le molestie online sono più diffuse che mai.
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