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DONNA, VITA, LIBERTÀ: PER UN 8 MARZO DI LOTTA E SORELLANZA
In occasione dell’8 marzo il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna
diffonde i dati sugli accessi ai centri associati, relativi al 2022
 
“Donna, vita, libertà” è uno degli slogan più usati dalle donne iraniane, mutuato dalle attiviste ecombattenti curde.
Un grido di rabbia e di lotta che è risuonato anche nelle piazze italiane e che facciamo nostro, anche in occasione di questo 8 marzo, per esprimere solidarietà e sorellanza
ad ogni donna che lotti per i propri diritti, in Iran come in Italia e nel mondo.
 
In un’interessante intervista pubblicata da MicroMega ad inizio gennaio, la storica attivista iraniana
Maryam Namazie ha riferito di non aspettarsi molto dagli Stati occidentali a sostegno dei movimenti di liberazione delle donne iraniane, perché soggetti al dogma del “business as usual”.
Lo stesso dogma che, secondo l’attivista, ha permesso all’Iran di fare parte della Commissione del Consiglio economico e sociale dell’ONU sulla condizione delle donne
(Commission on the Statusof Women), che si occupa della parità dei sessi e dell’emancipazione femminile.
Lo stesso dogma che ha mosso ben sedici stati ad astenersi dalla votazione con la quale, solo di recente,
è stata deliberata l’opportuna espulsione dell’Iran da questo organo internazionale.
Condividiamo l’analisi di Maryam Namazie: il presidio della libertà delle donne, in Iran e nel mondo, è affidato all’iniziativa delle stesse, nei movimenti sociali e politici,
slegati da logiche di “business”. Per questo vorremmo che l’attenzione mediatica sui diritti delle donne non fosse solo
ritualizzata nella gestualità delle celebrazioni dell’otto marzo, ma divenisse un impegno sempre presente, in particolare verso la richiesta di libertà che scuote Teheran.