Dallo stalking al femminicidio,
la violenza di chi vuole controllare la vita delle donne
Nella serata di ieri, martedì 23 agosto, a Bologna, Alessandra Matteuzzi è stata uccisa. Sembra che l’autore del femminicidio sia il suo ex compagno, Giovanni Padovani, già denunciato per stalking proprio dalla donna. Alessandra è stata uccisa mentre rientrava a casa, da un uomo su cui pendeva, stando a quanto apprendiamo dai giornali, un divieto di avvicinamento.
Come Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’EmiliaRomagna esprimiamo il nostro dolore e la nostra rabbia per questa ennesima violenza, e la nostra vicinanza ai familiari, alle amiche e agli amici di Alessandra.
La valutazione del rischio e della pericolosità è una parte fondamentale del lavoro dei centri antiviolenza.
Perciò, siamo consapevoli di quanto sia difficile valutare la pericolosità di una violenza come lo stalking, ma il femminicidio di Alessandra ci ricorda la necessità di non sottovalutare questa violenza, che denota la volontà di controllare la vita della vittima e il rifiuto della separazione.